Cuba, la Storia
Si ritiene che i primi abitanti giunsero sull'isola di Cuba dal Sud America intorno al 1500 a.C. .
Questi popoli, gli Amerinda, a cui si aggiunsero successivamente gli Arawak di lingua taino,
erano dediti alla pesca, alla caccia e alla raccolta di frutti.
Cuba venne avvistata il 27 ottobre del 1492 da Cristoforo Colombo e nonostante lui abbia
dichiarato che l'isola era la terra più avvenente che occhi umani abbiano mai visto,
gli spagnoli la ignorarono e si insediarono a Santo Domingo sull'isola di Hispaniola.
Nel 1512, Diego Velázquez de Cuéllar comandò un gruppo di persone da Hispaniola a Cuba che
una volta giunti sull'isola uccisero gran parte degli aborigeni e ne presero possesso.
Il territorio cubano non era ricco di giacimenti d'oro per cui Velázquez decise di finanziare
quattro spedizioni in Messico facendo di Cuba un avamposto spagnolo per la colonizzazione del
Sud America.
Furono creati così dei grandi latifondi con il sistema della schiavitù del popolo indios;
quando però questo sistema venne abolito, nel 1542, la popolazione indigena era ridotta ad
appena 5000 unità a causa della disastrosa sintesi dello sfruttamento con le malattie europee.
Gli spagnoli, allora, iniziarono a importare schiavi africani per supplire alla mancanza di
manodopera. Essi vennero mandati al lavoro nei ranch e i prodotti bovini rimasero la base
dell'economia cubana fino agli inizi del XVIII secolo, quando il tabacco divenne la coltura
principale.
Nel contempo le altre potenze europee minacciavano insistentemente l'impero coloniale spagnolo
nei Caraibi: gli inglesi invasero la Giamaica nel 1655, Haiti cadde nelle mani dei francesi nel
1697 e Cuba era sotto la costante minaccia di attacco.
Il 6 giugno del 1762 anche Cuba venne espugnata dagli inglesi che occuparono l'Avana per
11 mesi. In questo periodo, essi importarono 4000 schiavi africani e diedero una forte spinta
al traffico commerciale. La principale industria del paese era basata sulla produzione di
zucchero, dal momento che l'indipendenza degli Stati Uniti nel 1783 spalancò un nuovo grande
mercato. Nel 1820, Cuba era il più importante produttore di zucchero, grazie anche a decine di
migliaia di nuovi schiavi fatti giungere dall'Africa.
Tra il 1810 e il 1825, le attività rivoluzionarie di Simón Bolivár in Sud America fecero
dell'isola di Cuba e di Puerto Rico le sole due colonie spagnole dell'emisfero occidentale.
La stessa popolazione spagnola abbandonò le ex colonie e si stanziò a Cuba.
Nell'ottobre del 1868 ci fu lo scoppiò della prima guerra d'indipendenza cubana,
guidata da un piantatore creolo, Carlos Manuel de Céspedes. Dopo 10 anni di combattimenti e
200.000 vittime, però, i ribelli erano stanchi e fu firmato un accordo che concedeva loro
l'amnistia.
Mentre gli spagnoli cercavano di placare la comunità creola, gli USA si
preparavano ad annettere l'isola. Nel frattempo, un gruppo di ribelli cubani esiliati negli
USA cominciarono a pianificare il rovesciamento del governo coloniale spagnolo.
Tra loro c'era José Martí, poeta e saggista, e il suo comandante militare,
il generale Máximo Gómez.
Essi nel 1895 sbarcarono nella parte orientale di Cuba e poche settimane dopo Martí fu
ucciso durante una battaglia con gli spagnoli.
Gómez e il leader rivoluzionario Antonio Maceo si spinsero verso ovest, bruciando tutto ciò
che incontravano sul loro cammino.
La Spagna allora, decise di inviare l'implacabile Valeriano Weyler per domare la rivolta,
che aveva ormai assunto proporzioni da guerra civile. Nel giugno del 1897, il primo ministro
spagnolo Antonio Cánovas, contrario all'indipendenza di Cuba, fu assassinato da un anarchico
filocubano e il nuovo governo scelse una linea più elastica.
In America intanto la stampa incitò gli intenti bellicosi dopo l'esplosione della nave da
guerra Maine nel gennaio 1898, ancorata poco al largo del porto dell'Avana. Quando la Spagna
rifiutò un'offerta di US$300 milioni per l'acquisto dell'isola, gli USA dichiararono guerra.
L'astio durò per 3 mesi, fino alla resa degli spagnoli. Un emendamento approvato
simultaneamente alla dichiarazione di guerra alla Spagna impegnava gli Stati Uniti a
rispettare il diritto di Cuba all'autodeterminazione, e solo questo impedì loro di
aggiungere Cuba alle annessioni di Portorico, Guam e le Filippine, accontentandosi di
occuparla militarmente.
Il nuovo governatore militare, il generale John R. Brooke, insieme al suo successore,
avviò una serie di progetti, costruendo scuole e migliorando il sistema sanitario pubblico,
in modo da collegare di più Cuba agli USA.
L'America con l'Emendamento Platt aveva il diritto di intervenire militarmente negli affari
interni dell'isola.
Cuba di fronte alla scelta di accettare l'emendamento o restare indefinitamente sotto
l'occupazione militare statunitense scelse il male minore. Nel 1903, gli USA utilizzarono
l'emendamento per tutelare i loro interessi sull'isola, costruendo una base navale nella
Baia di Guantánamo che è tutt'ora esistente.
Nel XX secolo, le società statunitensi possedevano due terzi delle terre agricole cubane e,
mentre le tariffe sfavorivano le industrie manifatturiere, fiorì il turismo legato al
gioco d'azzardo e alla prostituzione.
Dopo la crisi degli anni '30, il crollo del prezzo dei beni di consumo provocò sommosse civili,
che furono violentemente soffocate dal presidente Gerado Machado y Morales. Nell'agosto 1933
Morales fu rovesciato da un colpo di stato e un sergente dell'esercito, Fulgencio Batista,
assunse il potere. Egli governò per venti anni senza accorgersi che l'isola crollava e i
suoi settori principali finivano in mani straniere.
Il suo governo venne rovesciato a seguito di una campagna di guerriglia guidata dal giovane
avvocato Fidel Castro. Batista fu costretto a lasciare Cuba e a rifugiarsi nella
Repubblica Dominicana, portando con sé US$40 milioni di denaro pubblico.
Castro fu nominato primo ministro e cominciò immediatamente a riordinare l'economia
dell'isola, diminuendo le tariffe degli affitti e dell'elettricità e nazionalizzando qualsiasi
terreno che superasse i 400 ettari.
I rapporti con gli USA si affievolirono e gli interessi
americani furono toccati direttamente dalla statalizzazione degli zuccherifici e delle
società petrolifere, telefoniche ed elettriche. Di conseguenza, gli USA tagliarono le
importazioni di zucchero cubano e addestrò un esercito controrivoluzionario per
rovesciare Castro.
Lo zucchero in eccesso venne acquistato dall'Unione Sovietica che inviò anche esperti
commerciali e tecnici. La salita al potere di Castro ebbe però come conseguenza un massiccio
esodo della classe media cubana della quale gran parte si stabilirono a Miami, dove da
allora hanno organizzato violente campagne anti-castriste e hanno esercitato una forte
influenza sulla politica estera statunitense.
Castro durante un discorso in onore delle forze cubane, che allontanarono l'invasione
della Baia dei Porci nell'aprile del 1961, tentata da 1400 emigrati cubani e soldati
statunitensi, disse per la prima volta che la rivoluzione
cubana era socialista.
Castro e Che Guevara cominciarono a sostenere i gruppi di guerriglieri in Sud America
e in Africa. Gli USA risposero con il sostegno dei regimi dittatoriali in molti di questi
paesi.
Malgrado ci fosse stato un sano aiuto sovietico, alla fine degli anni '60 l'economia cubana
cominciò ad indebolirsi. I problemi del paese furono aggravati anche dal crollo del blocco
sovietico nel 1989.
Cuba si ritrovò ben presto isolata politicamente ed economicamente dato che la Russia
richiamò in patria gli 11.000 soldati e tecnici che vivevano lì, mentre gli USA mantennero
le loro severissime misure commerciali. Nel dicembre 1991, venne emanata la costituzione
cubana con lo scopo di eliminare qualsiasi accenno al marxismo-leninismo.
Nel 1993 invece vennero approvate delle leggi che permisero ai cubani di possedere ed
utilizzare i dollari americani. Nel 1994 vennero introdotte delle tasse sui redditi e sui
profitti in dollari, e nel settembre 1996 alle società straniere venne concesso di
possedere e gestire imprese commerciali e tenute agricole. Di fronte all'adozione di
queste misure gli USA risposero irrigidendo il loro decennale embargo nel 1996 con la
legge Helms-Burton, permettendo agli investitori statunitensi di intraprendere
azioni legali contro le società straniere che utilizzavano le loro proprietà confiscate
e sconsigliando prestiti a Cuba.
Il governo cubano è stato criticato per non aver rispettato i diritti umani negli ultimi
30 anni. La repressione politica provò 500 prigionieri di coscienza che sono ancora nelle
carceri cubane semplicemente per aver criticato la leadership o per aver cercato di
organizzare l'opposizione politica. Lo stesso papa Giovanni Paolo II durante la sua visita
nell'isola nel gennaio 1998, condannò sia la mano pesante utilizzata dal governo cubano
sia l'embargo statunitense.
Ancora oggi prosegue il dibattito intorno all'embargo. Molti membri del congresso
statunitense appoggiano i disegni di legge volti ad attenuare l'embargo, in particolare
per cibo e medicine, così come le restrizioni circa i trasporti.
Ma gli USA ribadiscono che la condizione principale per l'annullamento dell'embargo
economico è la liberazione dei detenuti politici, affinché possano partecipare liberamente
a un consultazione elettorale.
Al momento Cuba importa dagli USA il 16% del fabbisogno alimentare.
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