Isole Vergini, la Storia
Prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo, le Isole Vergini Britanniche vennero
colonizzate dagli indiani Ciboney, dagli Arawak e infine dai Caribe, tutti
provenienti dal Sud America in particolare dal delta dell'Orinoco.
I Ciboney esercitavano una sorta di nomadismo marino, a bordo di robuste canoe,
per cui si spostavano da un luogo all'altro mentre gli Arawak, che giunsero
sull'isola intorno all'anno 100 d.C., erano una tribù più permanete rispetto ai primi.
Gli Arawak erano dediti alla coltivazione della terra e fabbricavano le ceramiche;
essi ritenevano che l'anima non risiedesse nel solo corpo, ma erano convinti che
fosse presente anche nelle rocce, negli alberi e nei fenomeni naturali.
A loro si deve l'origine di alcune parole divenute pressoché internazionali:
tabacco, patata, barbecue, uragano, cannibale.
La tribù dei Caribe mentre sbarcò sull'isola verso la fine del XIV secolo, circa vento
anni prima dell'arrivo di Colombo.
Essi venivano chiamati anche Vichinghi del Sud America infatti erano grandi navigatori
e si spostavano a bordo di enormi canoe scavate in lunghi e possenti tronchi in
grado di accogliere anche cento persone.
I Caribe erano soliti depilarsi in maniera radicale i peli della barba in quanto
definiti una vera e propria deformità. Ai bambini invece, sin dalla più tenera infanzia,
veniva schiacciata la parte superiore del capo perché ritenevano che in questo modo
assumessero una aspetto più bello.
I capi venivano scelti fra le persone più coraggiose e combattive; essi disponevano di
squadre d'assalto che durante le incursioni a terra rubavano le donne delle tribù
avversarie e catturavano i figli più giovani che venivano dapprima ingrassati e poi
divorati.
Questi riti crudeli erano imposti dalla legge della sopravvivenza tant'è vero che i
Caraibe praticavano l'eutanasia per i vecchi e gli infermi, però solo dopo aver chiesto
conforto allo spirito che di notte assumeva, secondo loro, le sembianze di un
pipistrello e che regolava la loro esistenza.
Solo pochi decenni più tardi Colombo fece sosta presso queste isole, durante il suo
secondo viaggio verso il Nuovo Mondo.
Il navigatore avvertendo la mancanza di donne su quest'isola decise di chiamarle
proprio Las Vìrgines , facendo forse riferimento alla leggenda di Sant'Orsola e
delle 11.000 donne uccise dagli Unni a Colonia.
Fu lo stesso Colombo a dare i nomi alle isole di Virgin Gorda che significa vergine
grassa, e ad Anegada che vuol dire annegata.
All'inizio del 1600, il popolo spagnolo non era interessato alle isole, ma
focalizzava la sua attenzione e il suo interesse sulle miniere di rame di Virgin Gorda.
Quando la Spagna, però, perse potere come potenza coloniale, le isole furono occupate
da altre potenze fino all'arrivo, nel 1648, degli olandesi che si stabilirono
su Tortola.
Dopo pochi anni vale a dire nel 1672, essi furono cacciati dagli inglesi, i quali
introdussero subito sull'isola due caratteristiche tipiche del colonialismo
caraibico ossia la canna da zucchero e la schiavitù.
All'inizio, buona parte dei piantatori dell'isola di Tortola erano più interessati
alla pirateria e al contrabbando che all'agricoltura, ma nel 1700 furono rimpiazzati
da nuovi piantatori nonché da un insediamento di quaccheri.
Tra la metà del XVIII e l'inizio del XIX secolo, le isole conobbero un periodo di
prosperità grazie all'abbondante produzione di zucchero, cotone, rum, indaco e spezie.
Ma con l'abolizione della schiavitù nel 1803 e l'introduzione della barbabietola da
zucchero in Europa e negli USA, ci furono delle conseguenze disastrose per le isole.
Solo negli anni '30 si assistette ad una lenta ripresa economica anche se basata
ancora sull'allevamento, sull'agricoltura e sulla pesca.
Quando negli anni '60, Laurence Rockefeller acquistò un terreno su Virgin Gorda e
iniziò la costruzione di un luogo di villeggiatura lussuoso presso Little Dix Bay,
tutto iniziò a cambiare.
Nel 1967 gli abitanti dell'isola ottennero il diritto a governarsi da soli; nel 1968
venne aperto l'aeroporto di Beef Island mentre nel 1969 ci fu l'apertura della prima
società di noleggio di yacht.
Attualmente la stabilità politica ed economia delle Isole Vergini Britanniche attrae
circa 300.000 turisti l'anno.
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