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Sint Eustatius, la Storia


L'isola di Statia in passato veniva denominata, dal popolo dei caribi, Alo che significa albero di anacardio.
Cristoforo Colombo mentre dedicò l'isola a Santa Anastasia.
Il primo insediamento risale all'anno 1636 vale a dire quando gli olandesi cacciarono i francesi dall'isola.
Successivamente Statia passò di mano per me ventidue volte tra olandesi, francesi e inglesi.
Nel XVIII secolo gli olandesi trasformarono Sint Eustatius in un porto franco, al contrario di quanto succedeva nelle colonie occupate dai francesi e dagli inglesi dove vennero applicate tasse su tasse e dazi doganali.
La conseguenza fu che le colonie delle Indie Occidentali e del Nord America arrivarono a raggirare i dazi trasportando le merci via Statia che divenne un florido punto di magazzinaggio nonché uno raccordo commerciale tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.
Ogni mese negli anni '70 arrivavano al porto circa 300 navi e la popolazione era arrivata a 20.000 abitanti; tutto questo le valse addirittura il soprannome di Scoglio d'oro dei Caraibi.
La Dichiarazione d'Indipendenza delle Colonie Americane venne riconosciuta per prima dai Paesi Bassi proprio quando una nave di Sint Eustatius salutò con uno sparo simultaneo di cannone il passaggio del brigantino da guerra americano Andrea Doria.
Sfortunatamente Statia perse tutto ciò che aveva a causa degli inglesi che la attaccarono nonché depredarono i magazzini.
I mercanti dell'isola furono costretti prima a vendere tutti i loro beni all'asta e poi all'esilio.
L' invasione inglese rappresentò per l'isola la fine della sua supremazia come centro commerciale anche quando qualche anno dopo gli olandesi ne ripresero il possesso.
Mordacemente, l'Indipendenza Americana e la firma del trattato di pace di tra Stati Uniti e Gran Bretagna del 1783, tollerò alle ex colonie americane di stabilire tratte commerciali dirette evitando di passare per Statia.
Tutt'ora l'isola è fuori dai percorsi abituali dei viaggiatori.
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